Il "Drago Verde" è qualcosa che a Milano si incontrava spesso: sono le fontanelle pubbliche, ormai in via d'estinzione, originariamente dipinte di un bel verde inglese e con la testa ottonata di un drago da cui fuoriusciva la dissetante acqua, aprezzata soprattutto dopo jogging o partitelle varie nei parchi pubblici.
Ma il legame con i draghi non si ferma qui: fino al XII secolo tutto il territorio milanese esteso fino a Bergamo e Cremona era il lago Gerundo che si diceva infestato da misteriose e feroci creature draghesche, i Tarantasi.
Esistono testmonianze di mura erette ai bordi di questo grande lago proprio per difendersi dagli attacchi di questi mitici animali: il monaco Sabbio nel 1110 ce lo descrive come una creatura serpentiforme, la testa enorme con grandi corna e coda e zampe palmate, sputava fuoco dalla bocca e fumo dal naso e si nutriva di bambini e uomini.
Immaginatevi la scena con un bel po' di nebbiolina (ormai la dobbiamo importare) sparsa qua e la... non vi vengono in mente le fredde brume scozzesi di Inverness ed il loro Nessie?
A Milano in un affresco del 1200 nella chiesa di San Marco è riportata l'immagine di un uomo vicino ad un grosso rettile simile ad una lucertola gigante che fuoriesce dall'acqua.
Ed ancora è il drago Tarantasio quello rappresentato nello stemma di Milano, il Biscione con un bambino in bocca, dell'antica famiglia Visconti.
Insomma... i Dragoni nel milanese sono di casa!