CONSIDERAZIONI TECNICHE

di Giampietro, osservatore a Leno

Abbiamo l'opportunità di offrirvi le interessanti considerazioni che l'amico Giampietro, osservatore tecnico presente al torneo di Leno, ha voluto condividere con MaiDireMeta e Touch Rugby Italia. Lo ringraziamo, e con lui anche Roberto Guarreschi, per il valido contributo offerto al movimento!


Leno, 13/10/2007
Ho finalmente visto dal vivo un torneo di “Touch”, dopo tanti filmati via internet.
Un incontro festante, con vene di goliardia e del “sano agonismo” (a volte un po’ troppo rapportato allo spirito del gioco)

Pensavo di trovare alcuni “problemi” e tanta improvvisazione nei giocatori, vista la novità per molti. Invece mi sono ritrovato piacevolmente sorpreso (ci speravo e non poteva essere altrimenti visto che conoscevo gran parte dei partecipanti)

Ho visto tanti errori (un certo eccesso di agonismo, tocchi un po’ forti, molti errori nei passaggi, ecc.), tutti rimediabili con gioco, attenzione ed allenamento.

Ne elenco alcuni che ritengo maggiormente rilevanti, con delle mie riflessioni.

MANCATO RISPETTO DELLA DISTANZA DI 5 METRI
Il problema più grande. Il mancato rispetto della distanza tra la linea di attacco e quella di difesa impedisce il gioco.
Non posso incolpare eccessivamente i giocatori che sono abituati da altri sport a ritenere che “manifestare l’intenzione di portarsi alla distanza prescritta” sia sufficiente a non subire una punizione.
Se il regolamento stabilisce che per poter giocare (e quindi “toccare” l’avversario) si deve stare a 5 metri dal punto di touch, SI DEVE STARE A 5 METRI, qualunque sia la velocità con cui viene portato l’attacco.


ERRORI “TATTICI” IN ATTACCO

GIOCO INDIVIDUALISTICO
Ho visto che molti cercano di superare “individualmente” l’avversario: nel Touch l’avversario è l’intera linea di difesa ed il singolo ne è solo una parte.
Ritengo inutile, in un gioco dove il contatto fisico è quasi nullo, cercare di imporsi sul singolo avversario, è molto più importante indurre uno o più singoli difensori a non rispettare lo schema di difesa sbilanciando di conseguenza l’intera linea difensiva.

ROLLBALL LENTO
Ho riscontrato tempi lunghi tra il momento in cui viene posata a terra la palla ed il momento in cui la stessa viene giocata.
Più tempo trascorre tra il touch ed il rilancio della palla, più tempo viene “regalato” alla difesa per organizzarsi ed occupare gli spazi.
Anche l’eccesso di agonismo non ha certamente aiutato, troppa velocità da parte degli attaccanti ha comportato tempi lunghi tra il “touch” e il momento in cui si è giocato il rollball perché l’attaccante toccato ha dovuto fermarsi, ritornare sul punto del “touch” e quindi posare a terra la palla.

ERRORI DI IMPOSTAZIONE DEI SINGOLI IN ATTACCO
Questa tipologia di errori consente al difensore di capire per tempo in quale zona della difesa verrà portato l’attacco e quale sarà il successivo sviluppo dell’azione.
Ritengo di riassumerli così:

A) Attaccante al momento del touch in posizione “non” frontale alla linea di meta
Se l’attaccante non è posizionato frontalmente alla linea di meta al momento del touch, il successivo rollball non è efficace per il successivo sviluppo dell’attacco: si limita la scelta della direzione del passaggio da parte del mediano; il mediano per poter effettuare un passaggio ottimale o scegliere in quale direzione effettuare il passaggio deve raccogliere la palla ed indietreggiare; il portatore di palla per evitare quanto sopra si ferma e si gira, interrompendo la
continuità di movimento e ritardando il passaggio da parte del mediano, che bisogna ricordare arriva da dietro ed aspetta la palla a terra per decidere come effettuare il passaggio.

B) Attaccante troppo veloce
Si è già detto sopra: dal momento del touch deve fermarsi compiendo due o più passi, ritornare sul punto del touch, posizionarsi correttamente ed effettuare il rollball.

C) Attaccante troppo proteso in avanti o con testa troppo bassa
Tralasciando che detto comportamento può essere sanzionato con una punizione e conseguente perdita di possesso della palla, è comunque svantaggioso per l’attaccante: l’attaccante, avendo il baricentro spostato in avanti, non può arrestarsi immediatamente al touch (vedi attaccante troppo veloce). L’attaccante, nella posizione in questione, limita il suo campo visivo e può eseguire un rollball ottimale, cioè posiziona; la palla a terra ma non po’ curarsi di posizionarla nel modo migliore per il mediano.

D) Attaccante con direzione di attacco “lineare”
La direzione di attacco da parte dell’attaccante è fondamentale: una direzione lineare permette all’intera difesa di capire il punto in cui si cercherà di superare lo sbarramento difensivo, ed al singolo difensore di valutare i tempi per effettuare il touch. Risulta ideale una corsa con accelerazioni e cambi di direzione, anche se non è certamente facile visto il ristretto spazio tra la linea di attacco e quella di difesa.




ERRORI DELLA DIFESA

Anche in fase di difesa sono stati fatti, a mio giudizio, degli errori, anche se sono stati minimizzati dagli errori degli attaccanti.
I due errori principali riscontrati possono essere riassunti:

VELOCITA’ ECCESSIVA DELLA DIFESA
La linea di difesa, o spesso i singoli difensori, salgono verso la linea di attacco molto velocemente, con l’obbiettivo di “toccare” il più presto possibile e tenere lontana la linea di attacco dall’area di meta.
Per poter “salire” in modo veloce ed efficace (rispettando la copertura del campo e senza creare spazi in cui possa inserirsi degli attaccanti) l’intera linea di difesa deve essere molto coordinata ed affiatata.

DIREZIONE DI DIFESA
I difensori salgono verso la linea di attacco seguendo un direzione verticale (parallela alla linea di touche).
Dovrebbero seguire invece una direzione leggermente inclinata partendo da una posizione leggermente disassata rispetto all’attaccante, in modo da spingere gli attaccanti verso la linea di touche.

DISINTERESSE DELLA LINEA DI TOUCHE
In un gioco dove il contatto fisico è nullo e toccare, o superare, la linea di touche da parte di un attaccante significa perdita del possesso di palla, bisogna difendersi considerando la linea di touche.
Le linee di touche devono essere considerate dei difensori statici.
Il difensore, posizionandosi in modo opportuno, induce l’attaccante a cercare di superare la linea di difesa lontano dalle fasce laterali, limitandone quindi le scelte di gioco.


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